CINNAMOMUM CAMPHORA (ALBERO DELLA CANFORA)
CINNAMOMUM CAMPHORA (ALBERO DELLA CANFORA)
TEMPERATURA MINIMA SOPPORTATA -7°C
(DATO RIFERITO A PIANTA ADULTA IN CONDIZIONI OTTIMALI DI UMIDITA' E SUOLO)
L'albero della canfora o canforo[1] (Cinnamomum camphora (L.) J. Presl, 1825) è un grande albero della famiglia delle Lauracee, originario dell'Asia orientale.[2]
Descrizione
Grande albero sempreverde che può vivere per più di mille anni. Il fusto può raggiungere i 40/50 m di altezza. Le foglie sono lanceolate, coriacee, spesse, persistenti. Fiori bianchi, a perianzio di due verticilli caduco; androceo di quattro verticilli; gineceo monocarpellare; frutto a drupa[1] nera.
Distribuzione e habitat
Cinnamomum camphora è nativa di Corea, Giappone e Taiwan.[2]
Usi
La canfora (camphora) viene ottenuta mediante distillazione in corrente di vapore del legno ridotto a schegge e raffinata per sublimazione. Ha aspetto di cristalli bianchi con odore caratteristico poco solubili in acqua ma molto in alcool, cloroformio, etere. Una successiva distillazione produce l'olio bianco di canfora, bruno e blu. L'olio essenziale è utilizzato come antitarme, ma anche come fluidificante delle secrezioni bronchiali, spasmolitico bronchiale e possibile antireumatico.
Esemplari notevoli
Un albero di canfora è stato impiantato nel 1819 dal conte Giberto V Borromeo Arese nei giardini del palazzo Borromeo sull'Isola Bella (comune di Stresa), sul Lago Maggiore. Nel 1907 aveva 4,30 m di circonferenza del tronco alla base e un'altezza di 24 m, mentre la chioma raggiungeva un diametro di 16 m[3], mentre secondo gli elenchi stilati dal Corpo forestale dello Stato ha raggiunto in seguito una circonferenza del tronco di 5,8 m per un'altezza di 17 m[4]. L'albero è citato in Piccolo mondo antico, il romanzo di Antonio Fogazzaro, dove viene ammirato dallo zio di Luisa nel corso di una visita ai giardini del palazzo.
Un esemplare ancora più grande è presente al Parco di Capodimonte a Napoli, presente negli elenchi del Corpo forestale dello Stato è caratterizzato da 6,7 m di circonferenza alla base e 17 m di altezza ed è ritenuto dal corpo un esemplare di eccezionale valore storico e monumentale.[5]. Un altro esemplare di notevole importanza è presente nel cosiddetto "giardino segreto" della Regina Maria Amalia di Sassonia, consorte del Re Carlo di Borbone, nel real sito denominato Reggia di Portici, in provincia di Napoli.
Altri due esemplari di notevole grandezza sono presenti all'interno della villa comunale di Arzano, in provincia di Napoli.
A Roma, all'inizio dell'Appia Antica, sorgeva un altro esemplare di considerevoli dimensioni, subito all'interno della Porta S.Sebastiano e di fronte all'ingresso del Museo delle Mura Aureliane. Per probabili motivi di sicurezza è stato eradicato. Altri singoli esemplari notevoli sono fuori dell'Orto Botanico, a Villa Mattei-Celimontana, Policlinico Umberto I, Villa Carlo Alberto al Quirinale.
È presente un esemplare di Albero di Canfora di notevoli dimensioni anche a Genova, dentro Villa Durazzo-Pallavicini e a Nervi vicino Villa Grimaldi.
Un esemplare magnifico, vecchio di almeno 400 anni è il gigante del giardino del Grand Hotel Villa Balbi, a Sestri Levante (nella cui sala da pranzo è inglobato un platano di circa tre secoli).
Galleria d'immagini
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Tronco di Cinnamomum camphora
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Le foglie nuove sono più rosse mentre quelle meno recenti verde scuro
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I fiori sono piccoli a petali bianchi
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le bacche maturando da verdi diventano nere
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scheda botanica della pianta
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Esemplare impiantato nel 1819 nei giardini di palazzo Borromeo sull'Isola Bella
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In giappone i tronchi di queste piante, poste in prossimità dei luoghi di culto, vengono tuttora cinti con corde (con strisce di carta) secondo tradizione shintoista
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Il più grande esemplare del Giappone, presso il tempio scintoista di Kamo hachiman
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